rel=”canonical”: la guida definitiva

Canonical con Wordpress e Yoast

Scritto da Studio Ranking

27 Febbraio 2017

Guida alla canonicalizzazione in WordPress con l’ausilio del plugin Yoast SEO

Un URL canonico consente di indicare ai motori di ricerca che determinati URL simili sono in realtà una sola medesima cosa. A volte si hanno prodotti o contenuti accessibili da molteplici URL o addirittura da molteplici siti web. Usando un URL canonico (un tag di collegamento HTML con attributo rel=”canonical”), questo potrà avvenire senza danneggiare la propria posizione.

Cos’è un elemento link canonico?

L’elemento rel=”canonical”, chiamato spesso “link canonico” è un elemento HTML che aiuta i webmaster a prevenire problemi di contenuti duplicati. Lo fa specificando l’“URL canonica”, la versione “preferita” di una pagina web. Usarlo bene migliora la SEO di un sito. L’idea è semplice: se si hanno varie versioni simili dello stesso contenuto, si prende una versione “canonica” e si puntano i motori di ricerca su essa. Questo risolve il problema dei contenuti duplicati, dove i motori di ricerca non sanno quale versione del contenuto mostrare. Questo articolo vi guiderà attraverso i casi d’uso e i casi di non uso.

I benefici del rel=”canonical” per la SEO

Scegliere un’appropriato URL canonico per ogni set di URL simili migliora la SEO di un sito. Dato che il motore di ricerca sa quale versione è canonica, considererà tutti i link a tutte le varie versioni, come un link a quella singola versione.

Impostare una URL canonica è simile a fare un reindirizzamento 301, ma senza reindirizzare effettivamente.

Il processo di canonicalizzazione

Quando si hanno diverse URL per un singolo prodotto, la canonicalizzazione è il processo per il quale se ne sceglie solo uno. In molti casi sarà ovvio: un URL sarà meglio degli altri. In alcuni casi potrebbe non essere così ovvio, ma alla fine è piuttosto facile: se ne sceglie uno! Non canonicalizzare gli URL è sempre peggio che canonicalizzare gli URL.

 

Come impostare gli URL canonici

Esempio di uso corretto del rel=”canonical”

Assumiamo di avere due versioni delle stessa pagina. Lo stesso identico contenuto al 100%. Differiscono solo perché si trovano in sezioni separate del vostro sito e a causa di questo il colore dello sfondo e la voce di menu attiva sono differenti. Tutto qui. Entrambe le versioni sono state linkate da altri siti, il contenuto stesso è chiaramente di valore. Quale versione dovrebbe mostrare un motore di ricerca? Nessuno conosce la risposta.

Per riportare un esempio esaustivo, queste sono i loro URL:

  • http://example.com/wordpress/seo-plugin/
  • http://example.com/wordpress/plugins/seo/

Questo è ciò per cui il rel=”canonical” è stato inventato.

La moltiplicazione degli URL che portano allo stesso prodotto è abbastanza diffuso nelle piattaforme di e-commerce (sfortunatamente).

Un prodotto può essere raggiunto da parecchi URL differenti. Si dovrebbe applicare il rel=”canonical” come segue:

  1. Si sceglie una delle due pagine come versione canonica. Dovrebbe essere la versione che si pensa essere la più importante. Se una vale l’altra, si sceglie quella con più collegamenti o visitatori. Se sono perfettamente uguali: si lancerà una moneta. Dobbiamo obbligatoriamente fare una scelta.
  2. Si aggiunge un link rel=”canonical” dalla pagina non canonica a quella canonica.
    Quindi se dagli URL citati sopra abbiamo scelto l’URL più breve come nostro URL canonico, l’altro URL collegherà quello più breve nella sezione <head> della pagina nel seguente modo:

<link rel=”canonical” href=”http://example.com/wordpress/seo-plugin/”>

Questo è tutto. Niente di più, niente di meno.

Quello che la dichiarazione canonical fa è  di “unire” le due pagine in una sola pagina dal punto di vista del motore di ricerca. È un “reindirizzamento soft” senza reindirizzare l’utente.
I link ad entrambi gli URL adesso valgono come una singola versione canonica dell’URL.

Impostazione dell’URL canonico in Yoast SEO

Se utilizzi il plugin Yoast SEO WordPress, potrai cambiare il tag canonical di molti tipi di pagine. Hai bisogno di fare questo solo se vuoi cambiare l’URL canonico in qualcosa di diverso rispetto all’URL della pagina corrente. Yoast SEO fornisce già gli URL canonici corretti per quasi ogni tipo di pagina in WordPress.

Per gli articoli, le pagine e articoli personalizzati, puoi modificare l’URL canonica nella scheda dal titolo Avanzate del metabox di Yoast SEO:

Per le categorie, i tag e gli altri termini tassonomici, puoi cambiare il canonical nel metabox di Yoast SEO, nello stesso posto. Se avrai altri casi d’uso avanzati, puoi sempre usare il filtro wpseo_canonical per cambiare l’output di Yoast SEO.

Quando si dovrebbero usare gli URL canonici?

Reindirizzamento 301 o URL canonico?

Se hai la possibilità di scegliere tra un redirect 301 o impostare un’URL canonico, cosa sceglieresti? La risposta è semplice: se non ci sono limitazioni tecniche per non fare un redirect, si dovrebbe fare sempre un redirect.
Se non si può fare un redirect perché questo interromperebbe l’esperienza dell’utente o sarebbe comunque problematico, bisognerà impostare l’URL canonico.

Una pagina dovrebbe avere un URL canonico autoreferenziale?

Nell’esempio riportato sopra, facciamo in modo che la pagina non canonica colleghi alla versione canonica. Ma una pagina dovrebbe impostare un elemento rel=”canonical” per se stessa? Questo è un argomento molto discusso tra i SEO. Il team di Yoast ha una forte preferenza per l’avere un elemento link canonico in ogni pagina e Google ha confermato che è la cosa migliore. La motivazione è che la maggior parte dei CMS mostrerà URL parametriche senza cambiare il contenuto dell’articolo. Quindi tutte queste URL mostreranno gli stessi contenuti:

  • http://example.com/wordpress/seo-plugin/
  • http://example.com/wordpress/seo-plugin/?isnt=it-awesome
  • http://example.com/wordpress/seo-plugin/?cmpgn=twitter
  • http://example.com/wordpress/seo-plugin/?cmpgn=facebook

Il problema è il seguente: se non hai un URL canonico autoreferenziale sulla pagina che punta alla versione più pulita dell’URL, rischi di essere danneggiato. Anche se non lo fai tu, qualcun altro potrebbe fartelo e causerebbe così un problema di contenuti duplicati. Perciò, aggiungere un URL canonico autoreferenziante alle URL presenti nel tuo sito è una buona mossa “di difesa” SEO.
Fortunatamente per te, il plugin Yoast SEO lo fa al posto tuo.

URL canonic cross-domain

Potresti avere gli stessi contenuti su parecchi domini. Per esempio, SearchEngineJournal  ripubblica regolarmente articoli da Yoast.com (con permesso esplicito).

Se si guarda ognuno di questi articoli si noterà un link rel=”canonical” punta dritto all’articolo originale su Yoast.com. Ciò significa che tutti i collegamenti che puntano alla loro versione dell’articolo contano ai fini della posizione della nostra versione canonica. Loro utilizzano i nostri contenuti per soddisfare il loro pubblico; anche noi ne traiamo un evidente beneficio. Vinciamo tutti.

URL canonici errati: problemi frequenti

C’è una moltitudine di casi sul web in cui un’implementazione sbagliata del rel=”canonical” può portare a grossi problemi. So di molti siti che avevano l’URL canonico sulle loro homepage che puntava a un articolo e si sono visti rimuovere completamente le loro homepage dai risultati di ricerca. Ci sono altre cose che non dovreste fare con il rel=”canonical”. Permettetemi di elencare quelle più importanti:

  • Non canonicalizzate l’archivio paginato alla pagina 1. Il rel=”canonical” sulla pagina 2 dovrebbe puntare alla pagina 2. Se si punta alla pagina 1, i motori di ricerca in realtà non indicizzeranno i link sulle pagine d’archivio più interne…
  • Rendetele specifiche al 100%. Per svariate ragioni molti siti utilizzano, per i collegamenti, dei protocolli relativi, rimuovendo quindi la porzione http/https dalle loro URL. Non fate questo per i vostri URL canonici. Avete una preferenza. Mostratela.
  • Basate il vostro URL canonico sull’URL di richiesta. Se usi variabili come il dominio o l’URI di richiesta per accedere alla pagina corrente mentre si sta generando l’URL canonico, stai sbagliando. I tuoi contenuti dovrebbero conoscere i propri URL. Altrimenti, si continuerebbe ad avere le stesse parti di contenuto, per esempio, example.com e www.example.com e averli entrambi canonicalizzati a loro stessi.
rel=”canonical” e social networks

Facebook e Twitter valorizzano anch’essi il rel=”canonical”. Questo potrebbe portare a strane situazioni. Se condividi su Facebook un URL che ha un URL canonico che punta da qualche altra parte, Facebook condividerà i dettagli dall’URL canonico. In effetti, se aggiungi un pulsante like su una pagina che ha un un URL canonico che punta da qualche altra parte, verrà mostrato il totale di like per l’URL canonico, non per l’URL corrente. Twitter funziona allo stesso modo.

Utilizzo avanzato del rel=”canonical”

Link Canonical nell’header HTTP

Google supporta il link canonical nell’header HTTP. L’header assomiglia a questo:

Link: <http://www.example.com/white-paper.html>; rel=”canonical”

I link canonici nell’header HTTP possono essere veramente utili quando si canonicalizzano file come i PDF, per cui è importante sapere che esiste questa opzione.

Utilizzo del rel=”canonical” su pagine non simili

Anche se non lo raccomando, si può sicuramente usare il rel=”canonical” in maniera molto aggressiva. Google valorizza questo metodo in modo quasi assurdo, puoi canonicalizzare parti di contenuto molto differente da altre parti di contenuto. Ma se Google ti scopre, le URL canoniche dei tuoi siti perderanno credibilità e questo potrebbe causare danni maggiori…

Utilizzo del rel=”canonical” in combinazione con l’hreflang

Nella nostra ottima guida all’hreflang, parliamo di URL canonici. È veramente importante che, quando si utilizza l’hreflang, l’URL canonica di ogni lingua punti a se stessa. Bisogna assicurarsi di aver capito come usare bene le URL canoniche quando si sta implementando l’hreflang, altrimenti si potrebbe danneggiare completamente l’implementazione dell’hreflang.

Conclusione: rel=”canonical” è uno strumento potente

Il rel=”canonical” è un potente strumento nella cassetta degli strumenti di un SEO ma, come ogni strumento potente, dovresti usarlo con cautela perché è facile farsi del male. Per siti più grandi il processo di canonicalizzazione può essere molto importante e portare a considerevoli miglioramenti nel campo SEO.


Articolo che prende spunto dal post di Joost de Valk sull’argomento trattato

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